Procida nel corso dei secoli XV e XVI, subì numerose incursioni e distruzioni da parte dei saraceni. Nel 1535, un avvenimento segnò profondamente l’Abbazia e la vita dell’intera popolazione di Procida: il feroce pirata Barbarossa con una flotta impressionante giunse nelle acque di Procida e assediò tutti gli isolani, stretti nelle cinta di “Terra Murata” e……
“(..) quando essi a momenti temevano di cadere nelle mani barbare, ecco il celeste Principe sceso dal cielo in loro aiuto, fé vedere tutta la Terra Murata talmente cinta di fuoco, e vibrare fulmini e saette, che il Barbaro Corsale fu costretto non già salpare, ma rompere le gomene, e fuggire spaventato, e forse ripetendo “terribilis est locus iste“(N. Ricci)
San Michele, da quel momento, divenne il patrono e protettore dell’isola.